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Napoli: espulso membro dell’ISIS

Ousmam Sillah, 28enne gambiano sbarcato in Italia nel 2016, è stato espulso in esecuzione di un provvedimento firmato dal prefetto di Cosenza.

Dalle indagini risultava aver frequentato un campo dell'Isis in Libia ed era stato condannato dalla Corte di assise di Napoli a cinque anni di carcere per partecipazione all'organizzazione terroristica.

Il 28enne era finito nel mirino degli investigatori nell'ambito degli accertamenti fatti a carico di Alagie Touray, arrestato a Napoli nel 2018 per terrorismo nell'ambito di una operazione congiunta Digos e Ros.


(Fonte notizia: ilmattino)

(Fonte immagine: lacnews24)


Milano: blitz antiterrorismo. Membri dell'ISIS attivi nella propaganda e nel proselitismo.

Operazione antiterrorismo a Milano dove la polizia ha arrestato due persone. Si tratta di un cittadino egiziano e di un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo.

Il blitz è stato condotto dalla Digos di Milano.

Secondo la Procura, i due arrestati sono legati allo Stato Islamico.

I due erano “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali, mettendosi a disposizione dell'organizzazione terroristica e finanziando cause di sostegno della stessa, alla quale i predetti avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà”.

In un momento storico particolare, con attacchi in Francia e Belgio, l’operazione della Digos di Milano è emblematica ed esemplare per ciò che concerne il grande lavoro dell’attività di prevenzione condotta nel nostro Paese.


(Fonte immagine: ansa)

Attentato in Belgio: torna il terrore (o non è mai davvero andato via?)

A Bruxelles un uomo ha aperto il fuoco in pieno centro. Il bilancio è di due morti e di un ferito grave.

Secondo la polizia il killer è Lassoued Abdeslam, tunisino di 45 anni.

Nelle immagini, realizzate da un residente della zona, si vede l'uomo con una giacca arancione fluorescente e un casco bianco, con un kalashnikov in mano, salire su uno scooter e fuggire presumibilmente dopo aver sparato in un atrio di un palazzo e aver colpito due persone in un taxi. Le vittime sono due svedesi.

L’aggressore ha rivendicato l’attacco in un video pubblicato sul profilo Facebook avente vanity name Slayem Slouma, in cui ha dichiarato di essersi ispirato allo Stato Islamico.

Nel filmato in arabo, Lassoued dice: «Che piaccia o meno, io sono un mujaheddin di Allah nello Stato Islamico, l'Isis. Viviamo e moriamo per la nostra religione. Ho ucciso tre svedesi. Incontrerò Allah e il profeta con gioia».

Il ministro della Giustizia, Vincent Van Quickenborne, ha detto che l’uomo era noto ai loro servizi informativi e che aveva chiesto asilo. Quickenborne ha aggiunto che Lassoued era sospettato di tratta di esseri umani, residenza illegale e pericolo per la sicurezza dello Stato.

Stamattina Lassoued è rimasto ucciso dopo essere stato rintracciato dalla polizia in un bar di Schaerbeek. L'uomo aveva con sè l'arma usata nell'attentato.

Le vittime indossavano la maglia della nazionale di calcio svedese e si stavano recando allo stadio Re Baldovino per assistere alla sfida tra il Belgio e la loro squadra.

Non una casualità.

Difatti, nei mesi scorsi, la Al-Nusra Media Foundation, affiliata ad Al-Qaeda, in seguito all'incendio di una copia del Corano in Svezia, il 28 giugno 2023, ha pubblicato manifesti che chiedevano attacchi terroristici in Europa.

In particolare, in un poster in inglese e arabo, invitava i musulmani a diffondere paura, caos e uccisioni in Europa e a «vendicarsi di coloro che hanno insultato Allah e il Suo Messaggero» (Telegram e MEMRI, 12 luglio 2023).


La capitale belga, dunque, torna nel terrore dopo gli attentati di sette anni fa, all'aeroporto di Zaventem e alla stazione della metropolitana di Maelbeek, che causarono complessivamente 38 morti e 340 feriti.


(Fonte immagine: ladepeche.fr)

Attentato in Francia: ISIS in Europa e Medio Oriente, tra pianificazioni e rischi di emulazione.

Gli eventi del recente periodo hanno generato effetti a cascata che solo apparentemente sono scollegati tra loro.

Il conflitto israelo-palestinese, del quale per una serie di ragioni si eviterà di parlare, ha riacceso azioni ostili anche nel cuore dell’Europa e atti emulativi di individui con evidenti disturbi mentali.

Nel nord della Francia, un uomo armato di coltello ha ucciso un insegnante, Dominique Bernard, e ferito gravemente due persone in un liceo di Arras. L'assalitore, Mohammed Mogouchkov, ex allievo della scuola di origini cecene, è stato fermato dalla polizia. Era uno “schedato S”, cioè monitorato dalla sicurezza francese per rischio radicalizzazione.

Il profilo della famiglia di Mohammed Mogouchkov risulta particolarmente inquietante. Padre, madre e cinque figli sono in Francia ma non hanno mai ottenuto documenti regolari o nazionalità francese. Il padre è stato espulso anni fa in Russia, la madre con i figli vive in un centro di accoglienza dopo che diverse organizzazioni umanitarie si erano opposte all'espulsione di tutta la famiglia nel 2014. Il figlio più grande, Mosvar, è in carcere dal 2019, coinvolto in un progetto di attentato contro l'Eliseo. In questi anni Mosvar è stato sorpreso a diffondere su X contenuti violenti di propaganda all'Isis.

Contestualmente c’è stato un allarme bomba alla reggia di Versailles e un altro al museo del Louvre. Entrambi i siti sono stati evacuati e chiusi per tutta la giornata. In Francia l’allerta terrorismo resta elevatissima.

Il giorno seguente, a Milano, un 33 enne egiziano, con un Corano in mano e la veste islamica indosso, ha ferito tre persone.

Alcuni testimoni hanno riferito che l'uomo urlava “Allah Akbar”.

L'aggressore, in evidente stato di alterazione psico-fisica, è stato bloccato dopo l'intervento di due volanti ed è stato definito dagli inquirenti come una “persona caratterizzata da una forte ostilità verso la civiltà occidentale”.

Che nesso c’è tra quanto sta avvenendo tra Israele e Palestina e questa nuova ondata di terrore in Europa?

Chi è iscritto alla newsletter probabilmente avrà già le idee chiare.

La scorsa estate, la Al-Nusra Media Foundation, affiliata ad Al-Qaeda, ha pubblicato poster quotidiani che invitavano i musulmani a compiere attacchi contro civili e soldati in Israele.

In particolare, il 15 luglio 2023, è stato pubblicato un poster che invitava i musulmani della Grande Gerusalemme a compiere attacchi contro i “nemici di Allah”. Allegata al poster c'era una foto di due soldati dell'IDF che portavano la bandiera israeliana sugli zaini. La raccomandazione al potenziale aggressore era di pianificare ed effettuare l'attacco in completa segretezza e con calma, per causare il maggior numero possibile di morti (TRACTerrorism, 19 luglio 2023).

Il giorno dopo è stato pubblicato un secondo poster che riportava “Una delle più grandi azioni che avvicinano il credente ad Allah è combattere gli ebrei, attaccarli e terrorizzarli e impedire loro di sentirsi al sicuro”.

La foto allegata al poster mostrava la scena di un attacco terroristico (TRACTerrorism, 19 luglio 2023).

In tale ottica, quindi, i recenti eventi di Francia ed Italia, potrebbero essere letti come l’invito colto da simpatizzanti dello Stato Islamico ad inserirsi negli spazi di cronaca associati al conflitto israelo-palestinese.

Indubbiamente un grande ritorno pubblicitario e di immagine per i gruppi jihadisti che, in una fase calante della loro attività in occidente, avrebbero nuova linfa con potenziali atti emulativi che non risparmierebbero nessun Paese europeo.

Italia inclusa.


(Fonte immagine: Al-Nusra Media Foundation)

Attentati di Bruxelles del 2016: condannati i terroristi

La Corte d'assise speciale di Bruxelles ha reso note le condanne definitive nei confronti dei terroristi autori degli attentati del 22 marzo 2016.

I giudici hanno condannato rispettivamente a 20 e 30 anni di reclusione Salah Abdeslam e Mohamed Abrini. Per gli altri 6 imputati le pene sono: ergastolo per Oussama Atar (deceduto), Osama Krayem e Bilal El Makhoukhi; 20 anni per Sofien Ayari e Ali El Haddad Asufi; 10 anni per Hervé Bayingana-Muhirwa.

Motivando la condanna nei confronti di Salah Abdeslam, già condannato all’ergastolo per gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015, il collegio ha dichiarato: «Abdeslam pone i precetti dell'Isis al di sopra di quelli della nostra giustizia».

Mohamed Abrini, “l'uomo con il cappello” che accompagnò i jihadisti negli attentati suicidi all'aeroporto di Bruxelles, è stato condannato a 30 anni. La procura federale aveva inoltre chiesto la decadenza della nazionalità belga di quattro dei condannati (Mohamed Abrini, Bilal El Makhoukhi, Ali El Haddad Asufi e Hervé Bayingana) ma la corte e la giuria non hanno accolto questa richiesta.

Gli attentati di Bruxelles del 22 marzo del 2016 costarono la vita a 35 persone, 16 all'aeroporto di Zaventem e 16 alla stazione della metropolitana di Maelbeek/Maalbeek. 340 le persone ferite.

I tre attacchi vennero rivendicati dopo poche ore dallo Stato islamico tramite l'agenzia di stampa Amaq.


(Fonte immagine: aljazeera)