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Parigi: «Morirete tutti!»

La polizia di Parigi ha sparato e ferito gravemente una donna che indossava un hijab che avrebbe gridato «Allahu Akbar. Morirete tutti».

La donna, completamente velata, è stata colpita martedì mattina alla stazione della Bibliotheque François-Mitterrand.

L'identità della donna non è stata ancora confermata ma, secondo il capo della polizia di Parigi Laurent Nunez, potrebbe essere la stessa persona che nel 2021 ha minacciato le pattuglie urbane dell'operazione di antiterrorismo Sentinelle ed era stata messa in un reparto psichiatrico per problemi di salute mentale.

La donna non era in possesso di esplosivi nel momento in cui è stata colpita.

La Francia è al suo più alto stato di allerta dopo l'omicidio del 13 ottobre di un insegnante in un sospetto attacco islamista che gli investigatori francesi collegano a quella che hanno definito una “atmosfera jihadista”, indirettamente legata alla guerra israelo-palestinese.

La confusione mediatica del conflitto, portata dal piano politico a quello religioso-culturale, potrebbe innescare singoli individui, con fragilità mentale, nel compiere analoghe azioni.


(Fonte immagine: reuters)

Attentato in Francia: ISIS in Europa e Medio Oriente, tra pianificazioni e rischi di emulazione.

Gli eventi del recente periodo hanno generato effetti a cascata che solo apparentemente sono scollegati tra loro.

Il conflitto israelo-palestinese, del quale per una serie di ragioni si eviterà di parlare, ha riacceso azioni ostili anche nel cuore dell’Europa e atti emulativi di individui con evidenti disturbi mentali.

Nel nord della Francia, un uomo armato di coltello ha ucciso un insegnante, Dominique Bernard, e ferito gravemente due persone in un liceo di Arras. L'assalitore, Mohammed Mogouchkov, ex allievo della scuola di origini cecene, è stato fermato dalla polizia. Era uno “schedato S”, cioè monitorato dalla sicurezza francese per rischio radicalizzazione.

Il profilo della famiglia di Mohammed Mogouchkov risulta particolarmente inquietante. Padre, madre e cinque figli sono in Francia ma non hanno mai ottenuto documenti regolari o nazionalità francese. Il padre è stato espulso anni fa in Russia, la madre con i figli vive in un centro di accoglienza dopo che diverse organizzazioni umanitarie si erano opposte all'espulsione di tutta la famiglia nel 2014. Il figlio più grande, Mosvar, è in carcere dal 2019, coinvolto in un progetto di attentato contro l'Eliseo. In questi anni Mosvar è stato sorpreso a diffondere su X contenuti violenti di propaganda all'Isis.

Contestualmente c’è stato un allarme bomba alla reggia di Versailles e un altro al museo del Louvre. Entrambi i siti sono stati evacuati e chiusi per tutta la giornata. In Francia l’allerta terrorismo resta elevatissima.

Il giorno seguente, a Milano, un 33 enne egiziano, con un Corano in mano e la veste islamica indosso, ha ferito tre persone.

Alcuni testimoni hanno riferito che l'uomo urlava “Allah Akbar”.

L'aggressore, in evidente stato di alterazione psico-fisica, è stato bloccato dopo l'intervento di due volanti ed è stato definito dagli inquirenti come una “persona caratterizzata da una forte ostilità verso la civiltà occidentale”.

Che nesso c’è tra quanto sta avvenendo tra Israele e Palestina e questa nuova ondata di terrore in Europa?

Chi è iscritto alla newsletter probabilmente avrà già le idee chiare.

La scorsa estate, la Al-Nusra Media Foundation, affiliata ad Al-Qaeda, ha pubblicato poster quotidiani che invitavano i musulmani a compiere attacchi contro civili e soldati in Israele.

In particolare, il 15 luglio 2023, è stato pubblicato un poster che invitava i musulmani della Grande Gerusalemme a compiere attacchi contro i “nemici di Allah”. Allegata al poster c'era una foto di due soldati dell'IDF che portavano la bandiera israeliana sugli zaini. La raccomandazione al potenziale aggressore era di pianificare ed effettuare l'attacco in completa segretezza e con calma, per causare il maggior numero possibile di morti (TRACTerrorism, 19 luglio 2023).

Il giorno dopo è stato pubblicato un secondo poster che riportava “Una delle più grandi azioni che avvicinano il credente ad Allah è combattere gli ebrei, attaccarli e terrorizzarli e impedire loro di sentirsi al sicuro”.

La foto allegata al poster mostrava la scena di un attacco terroristico (TRACTerrorism, 19 luglio 2023).

In tale ottica, quindi, i recenti eventi di Francia ed Italia, potrebbero essere letti come l’invito colto da simpatizzanti dello Stato Islamico ad inserirsi negli spazi di cronaca associati al conflitto israelo-palestinese.

Indubbiamente un grande ritorno pubblicitario e di immagine per i gruppi jihadisti che, in una fase calante della loro attività in occidente, avrebbero nuova linfa con potenziali atti emulativi che non risparmierebbero nessun Paese europeo.

Italia inclusa.


(Fonte immagine: Al-Nusra Media Foundation)

Attentato in Francia: accoltellati bambini nei passeggini

Ad Annecy, in Francia, stamattina un uomo armato di coltello ha aggredito diversi bambini in un parco. Secondo l'ultimo bilancio diffuso dalle autorità locali, sono 5 i feriti. Si tratta di quattro bambini di circa tre anni e di una persona anziana. In gravi condizioni e in pericolo di vita due bambini e l'anziano.

L'aggressore è Abdalmasih H., un 31enne siriano richiedente asilo.

Secondo i testimoni «L'assalitore ha cominciato a saltare, poi a gridare e si è diretto verso i passeggini, cominciando a infierire con il coltello, a ripetizione, sui bambini».

Questa azione cruenta non deve meravigliare. Nel 2019, a seguito dell’uccisione del leader supremo dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi, è ricominciato a circolare un vecchio numero di Rumiyah in cui appaiono quelle che sembrano essere istruzioni per la rappresaglia da compiere per l’uccisione di al-Baghdadi: «Le azioni fisiche», c’è scritto, «non sono che il mezzo per raggiungere l’obiettivo spirituale e il sequestro di bambini figli di infedeli è uno di questi. Sequestrateli non per trattare un riscatto ma per ucciderli. Eseguite la vostra missione fino a quando Allah non vi chiamerà a sé. I bambini devono essere uccisi prima dell’arrivo della polizia. Non rinunciate all’operazione solo perché non avete un’arma da fuoco, poiché immensa è la ricompensa per coloro che massacrano i crociati a colpi di coltello. Basta un po’ di immaginazione e di pianificazione di base».

Rumiyah è una delle pubblicazioni online ufficiali dell’Isis e rientra nel contesto del Global Islamic Media Front

La scelta dei bambini come obiettivo dell’attacco, rientra nell’ottica della generazione del terrore concretizzato «colpendo simboli condivisi e valori comuni».