Un siriano di 19 anni è stato arrestato per aver accoltellato alle spalle un 30enne turista spagnolo al Memoriale dell'Olocausto di Berlino. L'attacco ha avuto luogo venerdì sera, 21 febbraio, con l'aggressore che è stato arrestato nelle vicinanze dopo che la polizia ha notato macchie di sangue sulle mani e sui vestiti. Fermo immobile in paziente attesa, il terrorista portava nello zaino un tappeto da preghiera, una copia del Corano e l'arma utilizzata nell’attacco. Non ha opposto resistenza e ha dichiarato che il piano di “uccidere gli ebrei” è maturato nelle ultime settimane. Diversi attacchi (con arma bianca e impiego di veicoli) hanno avuto luogo in Germania negli ultimi mesi, nelle città di Mannheim, Solingen, Magdeburgo, Aschaffenburg e Monaco. Analizzando le motivazioni e l’obiettivo dell’azione terroristica, emerge una inquietante connessione con l’arresto a Napoli, lo scorso 22 gennaio, di un cittadino di origini marocchine accusato di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell'ordine democratico. Sui social si faceva chiamare "Lo Straniero" ed ha cercato di acquistare un particolare coltello che, secondo quanto emerso dalle indagini della Digos e della Procura di Napoli, intendeva usare per dare sacralità all'attentato da compiere contro la comunità ebraica di Napoli. Due persone, diverse tra loro e distanti più di 1700km, che hanno mostrato analoghe progettualità ed obiettivi per la commissione di un’azione terroristica che solo in un caso si è riusciti ad evitare. È la strada rosso sangue del Jihad che, passando da Napoli e Berlino, raggiunge ogni individuo radicalizzato in Occidente, pronto a diventare un nuovo “Straniero” per la causa jihadista.