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Charlie Hebdo

Ricorre oggi l’ottavo anniversario dell’inizio dell’attentato alla sede di Charlie Hebdo in cui i fratelli Saïd e Chérif Kouachi uccisero 12 persone.

I due, legati al ramo yemenita di Al-Qaeda, furono uccisi dalle forze speciali francesi due giorni dopo in una tipografia nella quale si erano asserragliati.

La stessa sorte nella quale incorse Amedy Coulibaly che, dopo aver ucciso un agente l’8 gennaio, il giorno seguente si barricò in un supermercato kosher uccidendo 3 civili prima di essere a sua volta ucciso dall’irruzione delle forze speciali.

Seppur collegati, mentre gli attacchi alla redazione giornalistica sono stati rivendicati dalla frangia yemenita di Al Qaeda, Coulibaly era un membro dello Stato Islamico.

Attualmente questo resta l’unico attacco in cui vi è stata la collaborazione tra i due gruppi jihadisti.

Ciò è essenzialmente dovuto ai forti legami interpersonali che i tre attentatori avevano sviluppato in una pregressa detenzione in carcere.