«E in nessun modo inviamo i versi, se non spaventosi»

L'editoriale del settimanale dell’ISIS, Al-Naba, ha affrontato il terremoto nel sud della Turchia e nel nord della Siria, sostenendo che il terremoto è un messaggio di avvertimento e intimidazione da parte di Allah ai musulmani in modo che rafforzino la loro fede.

Sembrerebbe che, nelle sue pubblicazioni, l'ISIS stia cercando di approfittare del terremoto per suscitare il sentimento religioso e mobilitare il sostegno tra i musulmani di tutto il mondo.

Nell'editoriale intitolato «E in nessun modo inviamo i versi, se non spaventosi», citazione dal Corano (Surat al-Isra, Versetto 59), il terremoto è interpretato come un messaggio di avvertimento e intimidazione da parte di Allah ai musulmani in modo che rafforzino la loro fede. Alla fine dell'articolo, viene espressa la speranza che Allah abbia pietà delle anime dei musulmani che sono stati uccisi nel terremoto e li conduca in Paradiso e guarisca anche i feriti.

In un'infografica dello stesso articolo, intitolata “Terremoto”, si afferma che un terremoto è un messaggio spaventoso e scoraggiante che Allah trasmette all'umanità in modo che credano in Lui e seguano il Suo cammino. Inoltre, è un'opportunità per i musulmani di offrire gentilezza e fare beneficenza ad altri musulmani. L’articolo si chiude facendo notare che un terremoto è uno dei segni preliminari della fine dei giorni in cui le persone saranno giudicate per le loro azioni.

In leggera antitesi ad Al-Naba, il 12 febbraio 2023, Al-Malahem, l'ala mediatica di Al-Qaeda nella penisola arabica (AQAP), ha pubblicato una dichiarazione in cui esprime solidarietà alle vittime del terremoto e offre la fornitura di assistenza alle vittime in ogni modo possibile, come fornire assistenza materiale, aiutare a rimuovere le rovine, inviare i feriti negli ospedali, prendersi cura di orfani e vedove. Ciò indica che Al-Qaeda sta anche cercando di approfittare delle circostanze per raccogliere consenso.