Svezia: ucciso l’uomo che bruciò il Corano

Salwan Momika, un uomo iracheno che ha suscitato indignazione bruciando copie del Corano in Svezia nel 2023, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco la sera del 29 gennaio scorso.

Le autorità svedesi avevano inizialmente tentato di impedire a Momika di organizzare proteste negandogli un permesso di polizia per manifestare. Questa decisione è stata successivamente ribaltata dalla Corte d'Appello di Stoccolma, citando la libertà di parola.

L’uccisione è avvenuta poche ore prima della prevista sentenza del processo in cui Momika era accusato di “incitamento all’odio contro un gruppo etnico o nazionale”. Secondo i media svedesi, l’uomo stava trasmettendo in diretta su TikTok quando è stato colpito.

Nel 2023, Momika aveva ripetutamente bruciato copie del Corano in pubbliche manifestazioni. In un’occasione, nel giugno 2023, aveva calpestato il libro sacro islamico, avvolgendolo nel bacon prima di bruciare alcune pagine e prendendolo a calci come un pallone. In un’intervista alla CNN, Momika aveva spiegato di essere arrivato in Svezia dall’Iraq nel 2018. Aveva giustificato le sue manifestazioni sostenendo che il Corano “dovrebbe essere bandito nel mondo a causa del pericolo che rappresenta per la democrazia, l’etica, i valori umani, i diritti umani e i diritti delle donne. Semplicemente non funziona in questa epoca”.

In un precedente articolo di questo blog, del febbraio 2023 (https://bit.ly/4aJ7DE4), era stato indicato che un canale Telegram, affiliato all'ISIS, aveva pubblicato un post che invitava i musulmani di tutto il mondo a vedere l'atto di bruciare il Corano come un insulto alla religione dell'Islam e a versare il sangue dell'autore.

Era stato sottolineato che ogni musulmano deve proteggere la sua religione se vuole andare in paradiso.

Il post invitava, inoltre, i musulmani di tutto il mondo a non accontentarsi di condanne, dimostrazioni, boicottaggi di prodotti fatti in Svezia e hashtag sui social network.

A distanza di due anni l’esecuzione è stata eseguita.

(Fonte immagine: en.hespressen.hespress - Wikipedia )