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ISIS: uccisi più di 35 cristiani nella Repubblica Democratica orientale del Congo

L'ISIS ha rilasciato una dichiarazione rivendicando di aver ucciso più di 35 persone nel Congo orientale.

Nel comunicato, pubblicato da Aamaq, l'agenzia di stampa dei militanti, ha affermato di aver ucciso “cristiani” con pistole e coltelli e distrutto le loro abitazioni nel villaggio di Mukondi nella provincia del Nord Kivu. Ha anche pubblicato una foto delle case in fiamme.

(https://english.alarabiya.net/amp/News/world/2023/03/11/ISIS-group-says-it-killed-more-than-35-Christians-in-eastern-DR-Congo-)

Il conflitto è stato latente nel Congo orientale per decenni mentre più di 120 gruppi armati combattono per il potere, l'influenza e le risorse. L'ADF (Forze Democratiche Alleate) è stato in gran parte attivo nella provincia del Nord Kivu ma ha recentemente esteso le sue operazioni alla vicina provincia dell'Ituri e alle aree vicine alla capitale regionale, Goma.

I combattenti dell'ADF sono accusati dalle Nazioni Unite di mutilare, violentare e rapire civili, compresi i bambini. All'inizio di questo mese gli Stati Uniti hanno offerto una ricompensa fino a 5 milioni di dollari per informazioni che potrebbero portare alla cattura del leader del gruppo, Seka Musa Baluku.

L'ADF è stata costituita nel 1995 da una coalizione di forze ribelli, tra cui l'Uganda Muslim Liberation Army e l'Esercito nazionale per la liberazione dell'Uganda.

È tra i gruppi più violenti della RDC ed è stato accusato di massacri civili. Secondo la Chiesa cattolica del Paese, l'ADF ha ucciso circa 6.000 civili dal 2013.

Come evidenziato nei precedenti articoli, persiste la sovrapposizione tra gruppi jihadisti e criminalità locale.


(Fonte immagine: aawsat.comaawsat.com)

La scia di sangue del Sahel

È stato un weekend di sangue a ridosso dell’area del Sahel.

In Congo un ordigno è esploso in una chiesa nella provincia del Nord Kivu, al confine con l’Uganda, provocando almeno 10 morti e 39 feriti.

L’atto terroristico è stato rivendicato dallo Stato Islamico.

Contestualmente, in Nigeria un gruppo armato ha attaccato la residenza parrocchiale della chiesa cattolica di San Pietro e Paolo, a Kafin-Koro, nella regione di Paikoro, uccidendo padre Isaac Achi e incendiandone l’abitazione prima di darsi alla fuga.

Nei giorni precedenti, ad Arbinda, in Burkina Faso, circa 50 donne sono state rapite giovedì e venerdì da sospetti jihadisti. Un primo gruppo di donne è stato rapito a una decina di chilometri a sud-est di Arbinda giovedì mentre un altro il giorno successivo a nord della città.

L’Africa resta terreno fertile in cui i gruppi jihadisti come al-Qaeda, ISIS, al-Shabaab, Boko Haram ed i sottogruppi ad essi collegati, continuano pericolosamente a proliferare

Ciò è dovuto, in parte, alle poche risorse dei governi locali, nonché alla sempre più comune sovrapposizione tra gruppi jihadisti e criminalità comune locale in una sovrapposizione di interessi comuni e finalità complementari che ne facilitano la compenetrazione.


(Fonte immagine: researchgate)